Lo sport e Olimpiadi: storia, cultura, società

Pubblicato il

19 luglio 2024

I primi Giochi Olimpici risalgono al 776 a.C., organizzati per la prima volta in Grecia. Banditi poi nel 393 d.C., vennero riproposti sul finire dell’Ottocento dal pedagogista e sociologo Pierre De Coubertin, per ridare valore allo sport sia come strumento di pace e amicizia tra i popoli, sia come elemento di formazione e crescita per le nuove generazioni di atleti. La storia delle Olimpiadi inoltre ci aiuta a capire e ad approfondire gli umori, i sentimenti e i pensieri di un periodo storico, diventando uno specchio attraverso cui studiare la storia dell’umanità e comprendere i valori di rispetto reciproco e fair play

Domenica 14 e lunedì 15 luglio, Parigi ha accolto il primo passaggio della Fiamma Olimpica, simbolo di continuità tra i Giochi Olimpici antichi e quelli moderni. La torcia, accesa il 16 aprile 2024 a Olimpia in occasione dello storico rito, ha viaggiato attraverso la Grecia, il Mar Mediterraneo ed è giunta in territorio francese, in cui si muoverà attraverso una staffetta che la riporterà a Parigi il 26 luglio, giorno della cerimonia di apertura. Le Olimpiadi hanno una risonanza culturale unica nel loro genere: non è un semplice evento sportivo ma un momento in cui tutto il mondo volge uno sguardo, attento o meno, al mondo dello sport nella sua complessità e nelle sue numerose forme, per conoscere discipline meno note e per comprendere lo spirito della sana competitività.

Lo sport e le Olimpiadi possono essere un buon punto di partenza per insegnare valori come il rispetto, l'inclusione e il benessere fisico. Inoltre, possono aiutare a comprendere fenomeni storici, politici e culturali del XX secolo, senza concentrarsi solo su grandi personaggi o date di battaglie.


Le Olimpiadi: uno specchio della storia

Oltre all’importanza dello sport a scuola inteso come attività e movimento fisico, anche la storia di eventi come le Olimpiadi o di atleti possono offrire prospettive utili alla più profonda comprensione del tempo e del sentire collettivo di un dato periodo. Un approccio narrativo di questo tipo, che bilancia la didattica tradizionale - se applicato in classe - può ravvivare l'interesse degli studenti e delle studentesse. Questo avviene grazie all'introduzione di soggetti o episodi solitamente trascurati nelle narrazioni storiche convenzionali. Ecco alcuni spunti da proporre in classe per analizzare aspetti politici, fattori e caratteri socio-culturali che le Olimpiadi, nella loro vetrina, hanno mostrato al mondo.

  • i Giochi di Berlino del 1936 e il nazismo: note anche come Olimpiadi Naziste, furono un potentissimo strumento di propaganda utilizzato da Adolf Hitler per dare voce alle teorie della supremazia ariana, impedendo ad atleti tedeschi di origine ebrea e rom di partecipare. Nonostante i tentativi di boicottaggio da parte di altri Stati, le Olimpiadi Berlinesi del 1936 furono la vetrina attraverso cui la Germania nazista si mostrò al mondo;
  • le Olimpiadi di Roma nel 1960 e il boom economico italiano del post-dopoguerra: momento simbolo della liberazione dell’Italia dal fardello fascista e finalmente protagonista del miracolo economico. La capitale venne arricchita di strutture sportive e snodi urbanistici (la linea B della metropolitana, la Via Olimpica, che congiunge tutt’oggi Roma Ovest con il Foro Italico), i grandi siti archeologici adibiti a palcoscenico per le gare sportive (ad esempio la Basilica di Massenzio per la Lotta greco-romana) per mostrarsi al mondo come una nazione rinata dopo anni di dittatura;
  • il podio dei 200 metri durante le Olimpiadi di Città del Messico, nel 1968, con la foto ormai simbolo della lotta al razzismo. Tommie Smith e John Carlos, rispettivamente primo e terzo posto, alzarono il pugno guantato di nero come gesto di protesta centro la discrizminazione e il razzismo, testimoni del difficile decennio degli anni Sessanta per gli afroamericani;
  • i boicottaggi reciproci tra Stati Uniti e Unione Sovietica durante gli anni della Guerra Fredda, durante le Olimpiadi di Mosca del 1980 e quelle di Los Angeles del 1984, portando le rivalità politiche a influenzare direttamente i due grandi eventi sportivi rendendoli il riflesso delle tensioni globali dell’epoca.

Questi sono solo alcuni esempi da cui poter prendere ispirazione per proporre in classe una didattica trasversale della storia del Novecento. Il mondo dello sport è ricco di personaggi e riferimenti che riflettono le condizioni di un periodo storico ben preciso. Così come altri strumenti alternativi, le vite di atleti come Jesse Owens, Muhammed Ali, Nadia Elena Comăneci possono aiutare ad approfondire lo studio di parentesi storiche o di fenomeni culturali e sociali. Le Olimpiadi di Parigi 2024 possono offrire spunti di riflessione e dibattito su numerosi fronti, fungendo da catalizzatore per discussioni su pace, uguaglianza e sostenibilità: una vetrina per le delicate questioni geopolitiche attuali ma anche un momento per riflettere sulla funzione unificatrice dello sport.Sulla piattaforma di Edulia Treccani Scuola sono disponibili due corsi su come lo sport e le Olimpiadi possano rivelarsi dei contenuti efficaci e coinvolgenti per lo studio in classe:


Lo sport a scuola: i benefici

Prima di qualsiasi altro aspetto, bisogna considerare l’attività fisica come fondamentale per lo sviluppo e la crescita di ragazze e ragazzi non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico. L'Istituto Superiore della Sanità sottolinea l'importanza dell'educazione motoria fin dall'infanzia per sviluppare abitudini salutari che perdurano nel tempo. L'attività fisica non solo migliora la salute fisica, ma favorisce anche lo sviluppo sociale, l'autostima e l'integrazione. Così come gli sport individuali possono aiutare alla conoscenza delle proprie potenzialità individuali e dei propri punti di forza, gli sport di squadra insegnano il rispetto delle gerarchie e l'importanza del lavoro di squadra, competenze utili anche in un contesto di formazione generale, come per il mondo del lavoro e dell’università. Ma l’educazione motoria nella scuola dell’obbligo viene relegata ai margini dell’offerta formativa, con solo due ore settimanali spesso, come nella maggior parte delle realtà scolastiche, poco valorizzate. Bisogna quindi riscoprire le palestre scolastiche come luogo di condivisione sia per trasmettere ai giovani l’importanza dell’attività fisica come buona abitudine da mantenere per il proprio benessere sia per dar loro modo di vivere in prima persona l’esperienza del rispetto delle regole, della motivazione, della solidarietà e della collaborazione. Ma non solo. Nel corso Esercizio fisico: il miglior alleato per l’apprendimento, il docente Davide Gargiola, movement coach specialista in attività psicomotorie, ha proposto delle valide alternative per superare i limiti delle lezioni frontali con attività motorie anche come strumenti per una didattica più dinamica, pratica e interdisciplinare per materie come la matematica, la geometria, la storia e la geografia. Il corso, rivolto principalmente a docenti di scuola primaria, è disponibile online sulla piattaforma di Edulia Treccani Scuola.