Legge 132/2025: IA e formazione, cosa cambia per insegnanti e studenti
Pubblicato il
26 settembre 2025

La legge 23 settembre 2025, n. 132, intitolata “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2025.
Con i suoi 28 articoli, la norma definisce un quadro nazionale di principi di governance e misure mirate a mitigare i rischi e cogliere le opportunità legate all’IA. In particolare, la legge si propone di promuovere un utilizzo «corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica» dell’IA, garantendo al contempo la vigilanza sui rischi economici, sociali e sugli impatti sui diritti fondamentali.
L’intero provvedimento va interpretato in linea con il nuovo Regolamento (UE) 2024/1689 sull’intelligenza artificiale (AI Act) e entrerà in vigore il 10 ottobre 2025. Tra i vari settori coinvolti, la legge dedica un capitolo specifico all’istruzione: ciò significa che scuole, università e centri di formazione dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni su formazione, alfabetizzazione e innovazione digitale. Scopriamo i punti salienti del testo legislativo più rilevanti per il mondo della scuola.
Studenti ad alto potenziale cognitivo
Uno degli aspetti innovativi riguarda gli studenti con alte capacità o “alto potenziale cognitivo”. La legge prevede che, all’interno dei piani didattici personalizzati delle scuole secondarie di secondo grado, possano essere inserite attività speciali dedicate a questi ragazzi. Ad esempio, gli alunni più dotati avranno la possibilità di seguire corsi o stage presso università, ITS o altri istituti di istruzione superiore anche senza aver conseguito preventivamente il titolo di studio richiesto. I crediti formativi così acquisiti non andranno perduti: saranno infatti riconosciuti nei percorsi successivi, creando una sorta di “corsia preferenziale” per studenti che dimostrano competenze avanzate già durante le superiori. In questo modo la legge intende valorizzare i talenti offrendo opportunità di apprendimento accelerato e facilitando il passaggio a livelli di istruzione più elevati.
Alfabetizzazione all’intelligenza artificiale
Un’altra linea di intervento importante è l’alfabetizzazione digitale e all’IA. Il testo delega il Governo ad avviare interventi di formazione diffusa sui sistemi di intelligenza artificiale. Questi programmi non si limitano agli studenti: la formazione è estesa anche ai cittadini adulti (compresi i docenti e il personale scolastico).
In pratica, sarà sviluppato un percorso continuo di apprendimento delle competenze digitali e di comprensione dell’IA, con l’obiettivo di preparare non solo le nuove generazioni ma anche professionisti e lavoratori ai cambiamenti che l’IA porta nella società e nel lavoro. A tal fine, il coinvolgimento di ordini professionali e associazioni di categoria è previsto per garantire che l’alfabetizzazione all’IA raggiunga anche il mondo delle professioni e dell’industria. Questo approccio integrato punta a evitare che l’IA rimanga un argomento di nicchia, rendendo invece la formazione accessibile e aggiornata per tutti gli operatori scolastici e formativi.
STEM e discipline artistiche nei curricoli scolastici
La legge 132/2025 riconosce la necessità di rafforzare le materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) nei percorsi scolastici. Allo stesso tempo, però, stabilisce che lo sviluppo delle STEM non sia scollegato dal patrimonio artistico e umanistico: i percorsi artistici devono essere valorizzati parallelamente.
In particolare la norma dedica attenzione all’orientamento delle studentesse verso le materie scientifico-tecnologiche. L’obiettivo è ridurre il divario di genere nelle competenze STEM, favorendo percorsi didattici personalizzati e orientamenti specifici che incoraggino le ragazze a proseguire negli studi scientifici. In sintesi, il legislatore intende costruire curricula scolastici equilibrati, in cui l’innovazione tecnologica conviva con la creatività delle arti, offrendo supporto mirato agli studenti (e soprattutto alle studentesse) per scegliere consapevolmente le carriere superiori in ambito scientifico o tecnologico.
Ricerca e trasferimento tecnologico
Infine, la legge riconosce un ruolo strategico agli istituti di ricerca e all’università in materia di IA. Università, ITS, AFAM ed enti di ricerca pubblici sono chiamati non solo a studiare e sperimentare i sistemi intelligenti, ma anche a trasferire tali conoscenze al settore produttivo. Per questo motivo il testo prevede incentivi mirati per favorire collaborazioni tra mondo accademico e imprese. L’idea è che l’innovazione tecnologica diventi un fattore di crescita condivisa: ad esempio, si potranno creare poli di trasferimento tecnologico e programmi di accelerazione in cui startup e aziende dialogano con università ed enti di ricerca. In questo modo il sistema formativo e quello economico nazionale saranno più integrati nello sviluppo dell’IA, permettendo alle imprese italiane (soprattutto le PMI e le startup) di avvalersi delle competenze scientifiche locali e di contribuire allo sviluppo di “campioni tecnologici” nazionali nel campo dell’IA.
Conclusioni
La legge 132/2025 costituisce dunque una cornice organica per l’intelligenza artificiale a vari livelli del sistema educativo italiano. Essa delinea obiettivi ambiziosi – dall’ampliamento delle opportunità per studenti talentuosi allo sviluppo di competenze digitali nella popolazione – ma rimanda al Governo il compito di tradurre queste disposizioni in dettagli operativi. Infatti, molte misure della legge non sono ancora attive nei fatti: spetta ai decreti delegati, da emanare entro un anno dall’entrata in vigore, concretizzare i programmi di formazione, i nuovi curricula STEM e le modalità di verifica. Sarà quindi fondamentale il lavoro congiunto tra scuole, università, centri di ricerca e imprese per attuare questi indirizzi. In ogni caso, la legge 23 settembre 2025 n. 132 stabilisce le linee guida nazionali per un approccio “umano-centrico” all’IA: un percorso che punta a rendere cittadini e futuri lavoratori consapevoli e preparati di fronte alle sfide tecnologiche del XXI secolo
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