Pubblicato il
13 giugno 2024
Più di 300 milioni di cittadine e cittadini europei sono stati chiamati al voto, tra il 6 e il 9 giugno 2024, per scegliere i membri del Parlamento Europeo. Ciò che non stupisce più ma che allo stesso tempo suona come un campanello d’allarme per la democrazia è, come molto spesso accade da molti anni a questa parte, la percentuale di affluenza alle urne. In Italia ha votato meno di 1 persona su 2 degli aventi diritto, precisamente il 49,69%. Un minimo storico mai raggiunto prima d’ora nella storia repubblicana del nostro paese. Un clima di sfiducia generale verso il mondo politico che contribuisce ad allargare sempre più un gap comunicativo e di partecipazione tra cittadini e istituzioni. E se si pensa all’Europa e a Bruxelles, l’orizzonte si fa sempre più lontano, complesso ed estraneo alla dimensione quotidiana e individuale dei singoli cittadini.
Nel video di sensibilizzazione promosso dallo stesso Parlamento Europeo, le testimonianze di signore e signori ormai ultra ottantenni che hanno visto l’Europa nascere e formarsi durante il secolo scorso, dovrebbe far riflettere su un’importante questione: la democrazia può sembrare scontata, ma non è sempre stato così.
La vera sfida è quella di riaccendere il senso democratico e l’idea di identità europea. Come fare ad avvicinare le persone ai valori su cui l'Unione Europea è stata fondata, come legalità, rispetto della persona, rifiuto di ogni forma di violenza e convivenza civile? E perché è importante partire dalle scuole? Queste sono solo alcune domande centrali del webinar Formare cittadini europei offerto alla community di docenti di Edulia Treccani Scuola, in cui Luana Moresco, presidentessa della Fondazione Megalizzi, ha tracciato un percorso pensato per educare e sensibilizzare le generazioni future sul tema della cittadinanza europea.
La Fondazione Antonio Megalizzi opera nel campo della promozione e del supporto di attività e manifestazioni che hanno lo scopo di educare a una cittadinanza attiva e consapevole come membri dell’Unione Europea. Tutte le iniziative della Fondazione si ispirano all’operato di Antonio Megalizzi, un giovane giornalista e reporter italiano, con il sogno di raccontare l’Unione Europea. Autore di saggi e programmi radio, Antonio Megalizzi perse la vita durante l’attentato dell’11 dicembre 2018 a Strasburgo, dove si trovava per realizzare delle interviste nella sede del Parlamento Europeo. Luana Moresco racconta: «Quello che ha cercato di fare quotidianamente Antonio era accorciare il gap e cercare di comunicare le istituzioni europee a tutti i cittadini soprattutto ai giovani in molti modi. La fondazione è nata da questo.»
Per accorciare questa distanza, è necessario partire da un quesito fondamentale: cosa significa essere cittadini europei? La presidentessa della Fondazione spiega che «vi sono degli aspetti concreti: godere di diritti, partendo dalla libertà di movimento all’interno dei confini, diritti dei consumatori per scelte consapevoli, il diritto di ricevere assistenza nelle ambasciate degli stati dell’Unione. Ma ci sono anche degli aspetti più astratti perché essere cittadini europei significa condividere dei valori comuni, di un’identità. Essere cittadini europei vuol dire far parte di una comunità e saper riconoscere che ci sono delle sfide che non si possono più affrontare singolarmente a livello territoriale o nazionale ma che hanno bisogno di una risposta europea.». La condivisione dei valori di solidarietà, rifiuto della violenza, legalità, rispetto della persona e convivenza civile sono solo alcuni dei capisaldi da cui partire per iniziare a formare una coscienza europea come cittadine e cittadini e riconoscere il nostro ruolo, la nostra importanza come membri attivi di una comunità. Le elezioni europee sono importanti nel processo di cittadinanza e sono il punto di partenza per dare voce alla nostra idea di Unione Europea: ma come diventare consapevoli?
La Fondazione promuove attività di educazione e informazione per raccontare l’Europa e colmare la distanza che separa i palazzi di Bruxelles o di Strasburgo dalle strade di provincia e le piazze di quartiere, partendo dal luogo di formazione più importante del nostro tessuto sociale ovvero le scuole.
Per rafforzare il rapporto tra i giovani, intesi come la generazione del futuro e responsabili dell’avvenire dell’Europa, e le istituzioni, la Fondazione Megalizzi agisce principalmente nelle scuole che, secondo Luana Moresco «è l’aspetto vincente per cercare di diminuire questo gap comunicativo, parlando di cose che interessano ai giovani con esempi concreti». Il progetto Ambasciatori promosso dalla Fondazione è un’iniziativa di educazione civica rivolta a bambini/e, adolescenti e giovani adulti/e in tutta Italia, con riferimento ai valori, alla storia, all’economia e alle politiche delle istituzioni europee, grazie alla partecipazione di studenti/esse universitari/e e neolaureati/e formati/e dalla Fondazione e all’utilizzo di materiali didattici appositamente sviluppati. Per tutta la durata dell’anno scolastico, i volontari si recano nelle scuole o in altri istituti di formazione per presentare e approfondire tematiche volte a rafforzare un’identità collettiva nazionale ed europea e sviluppare nuove forme di senso critico, civile ed etico della collettività, rivolgendosi direttamente a giovani studentesse e studenti di ogni ordine e grado. Durante questi laboratori, oltre al racconto dell’Unione Europea, i volontari cercano di dar vita ad un tavolo di confronto su iniziative particolarmente vicine alle nuove generazioni, come il progetto Erasmus+, ma anche su temi più importanti come l’emergenza climatica, la discriminazione di genere, la parità tra uomo e donna: «E’ vero che sono grandi temi» afferma Luana Moresco, «ma si possono declinare attraverso le passioni dei giovani che incontriamo nelle scuole e li possono appassionare, perché si parte da ciò che è vicino a loro. Fare questo tipo di lavoro con i ragazzi è utile per ascoltare le loro esigenze e cercare di responsabilizzare sul loro ruolo di cittadini europei all’interno della nostra società.».
Un altro grande tema su cui le ambasciatrici e gli ambasciatori della Fondazione affrontano con i giovani è quello dell’informazione digitale: «Antonio Megalizzi operava per contrastare la disinformazione e le fake news. E con la Fondazione, con tutte le fasce d’età, cerchiamo di portare più consapevolezza sull’approccio dei social media e riuscire a fare buona informazione» spiega la presidentessa. Educare all’utilizzo dei media e dei social è uno dei presupposti per permettere ai più giovani di sviluppare un senso critico e un approccio approfondito nei confronti delle notizie: attraverso strumenti di fact-checking come EDMO, uno strumento di controllo per l’attendibilità delle notizie finanziato dalla Commissione europea, e strumenti utili messi a disposizione dalla stessa UE, ragazze e ragazzi hanno l’opportunità di contrastare attivamente la disinformazione e formare una propria consapevolezza come cittadine e cittadini europei.
La scuola in quanto luogo di formazione e crescita non può però essere lasciata sola in questo delicato percorso. I temi di comunità e cittadinanza e le attività di sensibilizzazione delle nuove generazioni devono trovare spazio prioritario anche in altri contesti sociali che devono impegnarsi per educare alla cittadinanza europea: «In questo deve essere affiancata dalle istituzioni, dai media, ma anche dalle stesse famiglie, che hanno un ruolo fondamentale nella crescita degli stessi ragazzi».
La Fondazione Megalizzi è uno dei tanti enti del terzo settore che opera a livello nazionale per portare i valori di democrazia, solidarietà, legalità che hanno gettato le basi per la nascita dell’Unione Europea e che tutt’oggi sono imprescindibili per una convivenza pacifica all’interno dei suoi confini. Grazie a organizzazioni di questo tipo, ragazze e ragazzi che decidono di mettersi in gioco come volontarie e volontari trovano delle realtà per la condivisione di valori comuni, per la crescita personale e professionale. «Ci sono ragazzi che vogliono imparare a fare podcast, altri che vogliono fare i giornalisti o comunque imparare come si scrive un articolo di giornale, altri che fanno social media» spiega Luana Morasco: «queste realtà quindi supportano i giovani a trovare il proprio posto nel mondo, il proprio luogo in cui sono accerchiati da tanti giovani che portano avanti gli stessi valori, con cui possono crescere e formarsi attraverso la condivisione e il confronto quotidiano.» Una crescita non solo verticale, quindi dall’alto verso il basso, bensì trasversale, per permettere anche agli ambasciatori e alle ambasciatrici di seguire le proprie inclinazioni.
Come portavoce dei valori europei, la Fondazione Megalizzi continua a portare avanti il sogno di un giovane giornalista italiano innamorato dell’Europa, che ha agito e lavorato per la condivisione e il racconto dell’organismo politico che ha cambiato la storia del Novecento e che continuerà ad avere un ruolo centrale nel panorama geopolitico mondiale.
Il webinar Formare cittadini europei è disponibile online sul portale della nostra community di docenti, insieme agli altri webinar live della nostra piattaforma di Edulia Treccani Scuola.
Se vuoi approfondire temi relativi all’educazione alla cittadinanza e all’informazione, sono disponibili online corsi di formazione specializzati, acquistabili anche singolarmente, tra cui: