Pubblicato il
29 marzo 2024
Affinché una valutazione sia definita educativa deve incidere positivamente sullo sviluppo degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti. Si tratta di un momento chiave del processo educativo, che ha impatti non solo sul percorso formativo ma anche sull’autostima, sulla percezione di sé e sul futuro degli studenti.
Studi ed evidenze empiriche raccolte attraverso ricerche sperimentali negli ultimi anni rivelano che generalmente sono più efficaci i feedback tempestivi a elevato tasso informativo, contenenti cioè informazioni sulla prestazione, sul processo, sull’autoregolazione.
In particolare sono particolarmente utili i riscontri che aiutano studentesse e studenti a respingere le ipotesi errate che hanno formulato, fornendo indicazioni su come proporne altre e metterle alla prova, impiegando così l’errore come risorsa e non come elemento penalizzante.
Non tutte le valutazioni scolastiche e universitarie, però, possono essere definite educative: alcune di esse, infatti, rischiano di rallentare se non addirittura bloccare lo sviluppo degli apprendimenti. Gli effetti dei feedback non informativi come lodi, rimproveri, voti sintetici (numerici o meno che siano) sono bassi o addirittura negativi.
Nonostante questa distinzione, che già traccia un primo limite per una valutazione equa e corretta, ci sono altri elementi da considerare: ogni valutazione, infatti, ha un margine di soggettività e può essere caratterizzata da errore.
È importante quindi individuare e conoscere alcune fonti di errore e distorsioni nella valutazione per promuovere un ambiente educativo equo, basato sul merito e avere un impatto migliore sul futuro degli studenti. Per approfondire i principali errori di valutazione scarica la nostra guida gratuita.
Possiamo individuare 7 errori di valutazione tipici relativi al modo in cui diamo un giudizio su una studentessa o uno studente, questi sono:
Ogni valutazione è una misura e in quanto tale è soggetta a errori. Al fine di ridurli al minimo bisogna conoscere le principali fonti di errore, che abbiamo visto sopra, ma anche tenere a mente diversi elementi che possono ridurre l’incidenza degli errori nella valutazione scolastica, ovvero il senso della misura e l’intersoggettività.
È fondamentale essere prudenti nel giudizio e avere senso della misura perché essa è soggetta a errore e non tutto ciò che conta viene contato nella valutazione: è quindi importante difendere la coerenza tra valutazione e obiettivi di apprendimento e mettere alla prova strumenti e dispositivi scelti, senza mai darne per scontata la validità.
L’intersoggettività invece richiede che ai fini di una valutazione equa è fondamentale fare piena chiarezza sul perché, sul cosa e sul come della valutazione, rilevare e considerare il punto di vista di studentesse e studenti sulla valutazione e ricordare che non valutiamo studentesse e studenti, ma il loro apprendimento e il nostro insegnamento.
A tali scopi possiamo usare delle prove oggettive. Per farlo serve creare strumenti e dispositivi per l’accertamento educativo tenendo a mente 3 aspetti: peculiarità, punti di forza e difficoltà.
In definitiva, una valutazione che educa richiede una pianificazione accurata, una riflessione costante e un impegno a favore dell'apprendimento degli studenti. Bisogna fare chiarezza sugli obiettivi didattici e sul perché della valutazione, ricordando sempre che non sia valutano le studentesse e gli studenti ma il loro apprendimento. Solo attraverso questi sforzi congiunti possiamo garantire che la valutazione svolga il suo ruolo fondamentale nel processo educativo.
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